Le stagioni nel vigneto Longariva: Inverno

I contadini cullano la terra che dorme…. con lei sognano verdi primavere.

L’inverno nel vigneto è la stagione del silenzio, dei suoni ovattati, dei colori freddi e discreti. E quando arriva la neve coi suoi candori abbaglianti, la sua soffice copertura rende caldo il sonno della terra. La neve in vigna è provvidenziale: il terreno conserva calore ed umidità alle radici che temono non tanto le basse temperature, quanto l’assenza di precipitazioni e le gelide correnti settentrionali. Mentre la terra si concede un meritato riposo, in azienda ci si dedica alla cantina: è tempo di porre il vino nuovo a maturare nel legno, togliendo quello delle annate precedenti e prossimo all’imbottigliamento. E in campagna, nelle giornate soleggiate, con l’aria tersa e ripulita dalla neve, si procede alla potatura delle viti.

Nella potatura si esplica l’arte del vignaiolo: ogni intervento è attenzione alla singola pianta, alla vigoria e alla produttività passata e alle aspettative future, considerando tipologia varietale e sistema di allevamento. La potatura riduce il numero di tralci e gemme, ringiovanisce la pianta e la prepara a una pronta ripresa vegetativa in sintonia e in relazione con la futura potatura verde per un’equilibrata distribuzione spaziale dei germogli e delle foglie e quindi un’ottimale intercettazione della luce. Il lavoro richiede tre lunghi mesi invernali per il suo completamento: si lavora nel vigneto aspettando di scorgere tra le ultime nevi di febbraio, nelle radure riparate, la prima timida primula , annuncio di sole e di una nuova annata che avanza. E allora sarà tempo di procedere alla legatura dei tralci.

L’inverno è anche la stagione dei cibi saporiti, dei rossi avvolgenti e speziati, dei bianchi cremosi. Vaniglia, garofano, cannella, anice stellato, pepe verde, nero, rosa, liquirizia, caffè, cacao…sono alcuni degli aromi che un uso sapiente dei legni trasmette al vino combinandosi meravigliosamente col fruttato delle uve. Questi stessi aromi sono ricorrenti nei piatti della cucina invernale e si fondono coi vini in grande armonia. E poiché la cosa più bella sono le buone abitudini, e l’amore per il vino e la buona cucina è una di queste, cogliamo il piacevole dell’inverno con le sue tradizioni ritrovandoci in compagnia accanto al fuoco e attorno a un tavolo.

L'inverno nei vigneti dell'Azienda Agricola Longariva

Le stagioni nel vigneto Longariva

Primavera

Primavera

I contadini ricamano la terra……filari di macramè.

La primavera in campagna è ritorno alla vita e ai colori. Ti coglie sempre di sorpresa ed anche nei lavori ti trovi a rincorrere il suo incalzare esuberante.
Terminate la potatura e la legatura dei tralci, si esegue la trinciatura dei sarmenti che apportano sostanze organiche al terreno, integrate poi da concimazioni naturali, là dove la vite lo richieda.

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Estate

Estate

I contadini vegliano grappoli acerbi… pazienti aspettano i colori del sole.

L’estate in campagna è la stagione della vitalità e della vigoria più esuberante, degli eccessi termici e dei colori decisi… nel vigneto è la stagione più importante: la quantità di luce solare, abbinata al giusto apporto di pioggia, determinerà la qualità dell’uva e del vino dell’annata.

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Autunno

Autunno

I contadini ringraziano la terra……frutti d’amore e di sudore.

Autunno, tempo di vendemmia, traguardo finale e sintesi di tutto il lavoro nel vigneto…dalla potatura alla concimazione, dalla sfogliatura al diradamento dei grappoli…lavorazioni che, se fatte con cura e associate a un clima asciutto e soleggiato, consentono una maggior permanenza dell’uva in vigna, arricchendo il frutto di ulteriori profumi e sapori, buccia e vinaccioli croccanti.

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Inverno

Inverno

I contadini cullano la terra che dorme…. con lei sognano verdi primavere.

L’inverno nel vigneto è la stagione del silenzio, dei suoni ovattati, dei colori freddi e discreti. E quando arriva la neve coi suoi candori abbaglianti, la sua soffice copertura rende caldo il sonno della terra. La neve in vigna è provvidenziale: il terreno conserva calore ed umidità alle radici che temono non tanto le basse temperature, quanto l’assenza di precipitazioni e le gelide correnti settentrionali. Mentre la terra si concede un meritato riposo, in azienda ci si dedica alla cantina

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